PISA – Un 2012 che si chiude in maniera pessima per l’artigianato pisano (-11,3% il fatturato e -2,3% gli addetti) e solo un rallentamento della caduta per il settore manifatturiero a carattere artigiano nei primi sei mesi del 2013 (-8,3% il fatturato e -0,8% gli addetti).
Questa la situazione che emerge dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato in provincia di Pisa fornito dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa e relativo al 2012 e, limitatamente al manifatturiero, ai primi sei mesi del 2013. Il mondo della piccola impresa pisano, del quale l’artigianato rappresenta l’asse portante, continua a soffrire dello stato depressivo in cui versa la domanda locale che per questo mondo rappresenta una parte rilevantissima del mercato con quote di fatturato che oscillano tra l’82% del manifatturiero ed il 97% dell’edilizia.
FATTURATO
Se il fatturato 2012 perde complessivamente l’11,3%, servizi (-16,1%) ed edilizia (-12,3%) fanno addirittura peggio. Solo il manifatturiero (-10,5%) si trova in una situazione migliore rispetto alla media.
Il primo semestre del 2013 segna per l’artigianato manifatturiero un rallentamento della caduta (-8,3%) con la moda che arretra del 7,1% e la metalmeccanica del 7,9%.
OCCUPAZIONE
Considerando le evoluzioni dei diversi settori, è ancora l’edilizia a mostrare le maggiori difficoltà sul fronte occupazionale con una contrazione che nel 2012 tocca il 4% mentre i servizi ed il manifatturiero si fermano al -1,5% per una flessione che, complessivamente, arriva al -2,3%.
I dati sui primi sei mesi del 2013 segnalano per il manifatturiero artigiano una sostanziale tenuta degli addetti (-0,8% rispetto al medesimo periodo del 2012) grazie però al solo sistema moda (+0,7%) perché la metalmeccanica e le altre manifatture arretrano: -2,1% e -1,6% rispettivamente.
INVESTIMENTI
A causa di una situazione economica ancora depressa e prospettive assai incerte, la quota di imprese artigiane pisane che dichiarano un aumento della spesa per investimenti continua a diminuire. Se nel 2010 quasi il venti per cento delle imprese pisane dichiarava di aver aumentato gli investimenti, nel 2012 solo 6 su 100 hanno premuto sul pedale degli investimenti.
DINAMICA D’IMPRESA
Complice il prolungarsi della crisi, il numero di imprese artigiane in provincia di Pisa subisce nel 2012 una contrazione del 2,2%. Si tratta di 242 unità in meno nel giro di dodici mesi: il peggior risultato degli ultimi dieci anni. Il dato provinciale, leggermente peggiore rispetto a quello regionale (-1,9%), è frutto di andamenti molto negativi nel manifatturiero (-1,6%, -46 unità) e soprattutto nell’edilizia dove la caduta tocca il -4,0% pari a 190 imprese in meno nel giro di un solo anno. I servizi, nel complesso, mostrano invece una certa stabilità (-0,1%, -5 unità).
ASPETTATIVE
Le aspettative imprenditoriali segnalano un clima di forte pessimismo all’interno della piccola impresa. La quota percentuale di coloro che prevedono un aumento del fatturato rispetto a quelli che, invece, ne prevedono una contrazione si posiziona su valori nettamente negativi: -39.
Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa
“Il mondo della piccola e micro impresa, di cui l’artigianato è l’asse portante, – afferma Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa – non è ancora riuscito a venir fuori dalle secche della crisi e lo stesso tessuto imprenditoriale comincia a ridimensionarsi. Per rilanciare questa parte importante del nostro apparato, la Camera di Commercio continuerà a lavorare anche nel 2014 investendo risorse proprie per agevolare l’accesso al credito –una delle criticità più rilevanti per le piccole imprese– ma anche per promuovere tutte quelle attività che puntano a valorizzare il legame tra produzione e territorio ed incentivare, anche attraverso le tecnologie informatiche, l’accesso ai mercati internazionali.”
Fonte: Camera di Commercio
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